Lunatica

Cosa accadrebbe se il nostro satellite potesse registrare i racconti delle donne che si rivolgono a lei ogni sera per raccontare le fatiche, i desideri, le scoperte, gli errori, i successi… o addirittura la propria storia di vita, come se fosse un romanzo?

Da tempo desideravamo usare il podcast come mezzo per amplificare la voce delle donne migranti e alla fine ce l’abbiamo fatta nell’aprile 2020, in pieno lockdown da pandemia.

Contribuire all'emersione della voce delle donne migranti è l’evoluzione naturale del nostro lavoro di sostegno condotto in Via Spani, dove tutte le nostre azioni si appoggiano sulla relazione interculturale tra donne e sulla pratica del partire da sé. 

Sapendo bene il pudore di tante donne rispetto alla presa di parola pubblica, (tanto più quando si tratta di mostrarsi in corpo e viso) il  mezzo radiofonico si è rivelato il più adatto: ogni puntata è infatti il montaggio di tanti audio WhatsApp registrati da donne, native e migranti, su di un tema: il lockdown, la scuola online, i sogni, il corpo,
il Ramadan, il viaggio…

Da Lunatica è sorto spontaneamente lo spin-off Lunatica-Storie: in ogni puntata una donna racconta la propria storia di vita. Altre donne del progetto poi prestano voce e traduzione nella propria lingua d’origine per rendere la puntata un prodotto multilingua.

Partecipa anche tu, la tua voce è importante!

Per informazioni sul podcast e sulla partecipazione puoi chiedere a una delle operatrici negli orari di apertura. 

Ascolta il podcast

Fare festa

Ogni anno, tranne questi ultimi due segnati dalla pandemia, è consuetudine in Lunenomadi fare festa, organizzare una festa che saluti, alla sua apertura o alla sua chiusura, l’estate.

Il tempo della festa è nell’esperienza e nella storia di ciascuna di noi,  con le ovvie differenze connesse ai  diversi contesti di provenienza/appartenenza, tempo di condivisione, di allegria, di spensieratezza, di gioco, di danze.

Anche lo spazio della festa, in Lunenomadi,  diventa occasione di scambio e di reciproca conoscenza: ognuna porta la musica del proprio paese e la propria musica preferita; chi vuole si improvvisa maestra per le altre di balli e di danze; chi vuole impugnando un microfono può comunicare alle altre qualcosa che le sta a cuore o diventare attrice o cantante per qualche minuto.

Ogni anno  gruppi di donne  sfilano per mostrare abiti tradizionali  o per raccontare  pratiche e rituali dei loro paesi. Nella sua fase conclusiva  la festa si trasforma in  cibo e il cibo in festa: piatti dolci e salati narrano i gusti e i profumi del mondo, bevande coi loro colori dipingono l’arcobaleno umano della popolazione festante di native e migranti.

La festa stessa, generalmente realizzata all’interno di un parco cittadino,  si offre alla vista di chi passa, e di chi decide di fermarsi e partecipare, come un diverso modo di essere/fare comunità e di coltivare relazioni  di reciproca accoglienza. Ti è venuta voglia di far festa e di unirti alle Lune? Allora scrivici o passa dalla nostra sede nei giorni di apertura e porta il tuo contributo creativo. Ti aspettiamo!